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Pietrarsa da officina a museo ferroviario
a cura di Stefano Maggi, prefazione di Paolo Rumiz
Un volume fondamentale per scoprire la storia del luogo che oggi ospita uno dei musei ferroviari più affascinanti d'Europa: il Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa.
Luogo unico in Italia, affacciato sul Golfo di Napoli, il Museo nazionale ferroviario di Pietrarsa racchiude un pezzo significativo di storia del Paese. Nel 1840, venne qui fondato dal re Ferdinando II di Borbone il Reale opificio meccanico e pirotecnico di Pietrarsa, che divenne la più grande industria del Regno delle Due Sicilie e una delle più importanti dopo l’unificazione nazionale. Nel 1839, proprio in quest’area era stata inaugurata la prima ferrovia della Penisola, che collegava Napoli a Granatello di Portici. Le Ferrovie Italiane, dunque, non hanno scelto un semplice capannone industriale per conservare e divulgare le loro antiche glorie, ma hanno deciso di valorizzare il primo opificio e l’officina riparazioni sulla prima tratta ferroviaria nazionale.
Il volume è articolato in tre sezioni: Pietrarsa com’era, Pietrarsa diventa museo FS, Pietrarsa rinasce, ciascuna delle quali ripercorre un periodo storico riguardante rispettivamente i 135 anni di vita dell’officina, il primo allestimento del museo e il recente rilancio completato dalla Fondazione FS, che ha dato nuova vita e nuovi orizzonti culturali all’intero complesso.
Con testi di Luigi Cantamessa, Sara Cirasola, Stefano Maggi, Fabio Mangone, Oreste Orvitti, Valeria Pagnini, Ilaria Pascale, Aldo Riccardi, Paolo Rumiz.
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250 pagine, 340 fotografie, 65 schemi e disegni, tabelle, turni di servizio e composizioni dei treni principali a supporto dei testi scanditi in cinque capitoli. Stampa su carta patinata opaca da 200 grammi, copertina cartonata con sovracopertina.